[Spagna] Aleix Romero Peña – Anarcosindacalismo contro neocomunitarismo

Autore: Aleix Romero Peña
Fonte: cnt.es
Traduzione a cura di AutoJazztione

Anarcosindacalismo contro neocomunitarismo. Per una battaglia delle idee

«Recuperare la sovranità perduta». Niente male come grido di battaglia per una società in crisi, impoverita e disorientata, anche se è difficile ricordare quando avremmo avuto un simile potere. In questa democrazia liberale, se la memoria non c’inganna, i grandi accordi sono stati e vengono tutt’ora presi in disparte, senza riflettori o stenografi, né con qualche assunzione di responsabilità da parte dei negoziatori; per non parlare, s’intende, della dittatura fascista, che si definisce precisamente per l’assenza di controlli sopra un’autorità totale.

La litania sovranista è diventata popolare nel panorama digitale. I media e i social network se ne servono come la ciliegina sulla torta di un discorso talvolta vicino a una sinistra che si reputa operaista, benché abbastanza lontana all’attuale realtà del lavoro, e spesso legato a un nazionalismo poco o nulla differente dal fascismo. In questa retorica non troveremo però nessun collante ideologico, come dimostra il suo rifiuto a interessarsi di tutto quello che si discosta dal soggetto sociale al quale vuole rivolgersi: una classe operaia escludente da un punto di vista sessuale, etnico, o affettivo, tra le altre cose. Una classe operaia intesa come una comunità che fornisce un’identità egemonica e uniforme, al punto che l’operaio sembra contingente, un mero pretesto, uno squillo di tromba per altro. Lo prova il fatto che, benché si dica ostile a una sinistra descritta come sprofondata in cause, identità e battaglie lontane dai lavoratori, il neocomunitarismo tende a rispondere con il silenzio alle richieste di solidarietà per ogni conflitto sindacale. Continue reading

Rapsodia di una rivolta: 19 anni di SupportoLegale +1

Siamo prossimi al decennale di Genova 2001. Rilanciamo con urgenza questa raccolta fondi per un documentario sui fatti di quelle giornate, a cura del team di Supporto Legale (qui per altre informazioni).

Era l’estate del 2001 quando un pezzo di storia è passata per le strade di Genova.
Era l’estate del 2004 quando, passati 3 anni dall’apice di un movimento antiliberista che non riuscirà più a ritrovare i propri pezzi, è iniziata la storia politica e umana di SupportoLegale.
In quei mesi è a Indymedia che viene chiesto di aiutare la segreteria del Legal Forum per gestire la mole incredibile di materiale che la procura utilizzerà per i processi legati al G8, in particolare per il processo ai manifestanti.
Un variegato gruppo di mediattivisti e militanti accetta di partecipare a questo progetto, ma mettere d’accordo i metodi assembleari e i tempi dilatati di Indymedia e le necessità stringenti e i tempi strettissimi dei processi non è semplice. Il gruppo si asciuga, fino ad una scelta di autonomia che separerà il collettivo di SupportoLegale da Indymedia dopo un’assemblea lunghissima e faticosa: il gruppo che già da mesi lavorava a regime serrato sulla trascrizione di decine di faldoni, sull’analisi di migliaia di ore di video, sull’ascolto di centinaia di file audio, si solidifica e si struttura per non fermarsi più.
Nasce SupportoLegale.

La storia di SupportoLegale si snoda un po’ come una rapsodia prima attraverso anni di processi in cui il lavoro come consulenti della segreteria legale del Genoa Legal Forum va in parallelo con la raccolta fondi, la comunicazione e il racconto puntuale di ogni udienza. SupportoLegale si ‘allarga’ e supporta la segreteria del processo al Sud Ribelle e segue anche altri procedimenti penali: 11 marzo e San Paolo su tutti. Dopo le sentenze invece il focus diventa il supporto soprattutto economico ai manifestanti condannati a pene pesantissime.

Intanto si susseguono gli appuntamenti in cui SupportoLegale per voce dei suoi attivisti racconta i processi, i concerti di tanti musicisti solidali, la produzione di magliette, agende, testi, fumetti, cd e qualsiasi altra cosa possa mantenere alta l’attenzione su una storia che rischiava di essere scritta solo dai tribunali.
Come in un’orchestra, seppur senza direttore, ogni persona, strumento, gruppo fa quello che deve fare e il risultato non è una somma di individui ma un’organismo collettivo.

Nel 2007 la chiamata per un grande corteo a Genova che sottolinei l’orrore delle condanne per devastazione e saccheggio: rispondono in 100.000 dietro allo striscione NESSUN RIMORSO.

Arriviamo ad oggi, sono passati 19 anni da Genova.
Più uno, il 2021, che segnerà la celebrazione del ventennale del G8.
Ci saranno mille voci, mille parole, eventi, opinioni discordanti.
Molte preferiremmo non sentirle. Ma qui non può che finire la storia di SupportoLegale e vogliamo che finisca dicendo ancora una volta la nostra: un documentario, un fumetto, un manifesto, un numero di Zapruder, un’animazione…
Questo è l’ultimo anno per ribadire ancora una volta che la memoria è un ingranaggio collettivo. Anche tuo.

Potete sostenere la produzione del documentario Rapsodia di una rivolta, dedicato ai fatti del G8 di Genova 2001, donando a questo indirizzo (via Produzionidalbasso).